Maulānā Rūmī, definito “il San Francesco dell’Islam” nacque il 30 setttembre 1207 a Balkh, nella regione del Khorasan, oggi Afghanistan. La città, importante tappa lungo la Via della Seta, rappresentava il crocevia dove confluivano uomini e culture diverse, in una zona a cavallo tra il mondo persiano, quello turco, cinese e indiano. Il carattere cosmopolita della città, insieme alla figura del padre, un ortodosso dottore della legge islamica, contribuirono a forgiare la personalità di Rūmī. Rumi significa “il Romano”, di lì la possibilità che sia stato anche in Italia. Maulānā è stato il più grande mistico e poeta sufi in lingua persiana, famoso per i suoi testi e per il suo poema epico didattico Mas̄navī-yi Maʿnavī (“Distimi spirituali”), che influenzò ampiamente il pensiero mistico e la letteratura in tutto il mondo musulmano.
Nella vita assai breve, dal 1182 all’ottobre del 1226, soli 44 anni, San Francesco aveva trovato anche il tempo per un viaggio in Oriente in occasione della quinta Crociata. Un viaggio dove incontrò Malik al-Kamil, il Sultano d’Egitto, “il sovrano perfetto”. Re saggio e dotto, qualche storico asserisce che fosse un Sufi. Sono sconosciute le vere ragioni di un viaggio così impegnativo.
Da scartare le riletture che cercano di far passare S.Francesco per un sostenitore delle crociate o, per lo meno, che il santo le potesse avvallare in qualche modo. Sono probabilmente da privilegiare le ragioni di pace che si ispirano alla famosa prima Regola, del 1210, che recita: “quando i frati vanno per il mondo, non portino nulla per il cammino, ne’ sacco ne’ borsa ne’ pane ne’ bastone. E in qualunque casa entreranno, dicano per prima cosa: pace a questa casa…”. Le fonti storiche ricordano come Francesco si sia recato più volte dinnanzi ai pontefici del suo tempo per predicare la pace, e per chiedere il loro consenso ai suoi progetti di missione apostolica pacifica presso i saraceni. Giunti nel campo dei crociati Francesco e i suoi compagni predicarono contro le Crociate. Sembra infatti che, nelle sue prediche, Francesco sostenesse la necessità di procedere a trattative di pace, suscitando l’ira del bellicoso delegato pontifico Pelagio Galvan, che rifiutò la proposta di trattativa di Malik al-Kamil , spingendo i Crociati ad una guerra che si concluderà poi con la disfatta totale ponendo le basi per la fine dell’era delle Crociate.
Nel 1216 Rûmî parlò a Damasco con il grande mistico e teologo musulmano Îbn âl`Arabî; e con Îbn âl`Arabî san Francesco si intrattenne a Damietta nel 1219, quando si recò alla corte del sultano, ove incontrò vari Sufi, conversando a lungo con loro. Ma non fu questo un primo incontro: già nella primavera del 1214 san Francesco aveva conosciuto dei Sufi nella Spagna musulmana e in Marocco. In ogni caso gli elementi Sufici trasudano molteplici in vari ambiti della vita di S.Francesco e molte sono le affinità con il grande Maulānā Rūmī. Un esempio tra i tanti: S.Francesco iniziava le sue predicazioni dicendo ‘La pace di Dio sia con voi’. La classica forma di saluto araba…
Musiche originali di Yalda Masoodnia e dell’ensamble persiano Avinar. Presentazione del disco “Il visionario (Francesco d’Assisi)”, il lavoro con cui Patrizia Cirulli reinterpreta in chiave acustica “L’infinitamente piccolo”, un album di Angelo Branduardi nel quale il cantautore musicò le Fonti Francescane, raccolta di testi di Francesco e Chiara d’Assisi. Patrizia rilegge in chiave femminile il ‘Cantico delle Creature’ e ‘Audite Poverelle’ a 800 anni dalla composizione.