La Spezia, tra mare e muro

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Il Golfo della Spezia è stato soprannominato “Golfo dei Poeti” dal commediografo Sem Benelli intorno agli anni Dieci del Novecento. Per ricordare che in questo posto hanno dimorato grandi poeti e scrittori della tradizione romantica come Byron, D. H. Lawrence, Mary Shelley e Percy Shelley. Andando da un capo all’altro di questa mezzaluna marina, da Lerici a Porto Venere, si possono scorgere tipi di paesaggio molto diversi tra loro, fatti di casette colorate accastate una sull’altra o di zone il cui accesso è rigorosamente vietato, perché proprietà della Marina Militare. C’è il porto commerciale, ci sono imbarcazioni moderne e altre decisamente più datate, ci sono le isolette della Palmaria, del Tino e del Tinetto, praticamente deserte. Ma a Spezia ci sono anche altre realtà: ad esempio quella dei “Murati Vivi” di Marola. Questa borgata marinata ha perso l’accesso al mare più di un secolo fa e non è riuscita a recuperarlo: i possessori di un’imbarcazione hanno un lasciapassare per il molo, ma gli altri? A parlarci dei Murati Vivi e della goliardica incursione nelle zone off-limits riuscita grazie ad un abile travestimento da turisti in crociera è stato Fabio Baccini dell’associazione “Murati Vivi” di Marola. Un’altra voce di questo viaggio a La Spezia è poi quella di Armando Napoletano, un giornalista sportivo che ha raccontato la storia dello scudetto vinto dallo Spezia nel 1944. All’Arena Civica di Milano c’è una targa che ricorda questa impresa calcistica avvenuta tra mille difficoltà. Anche il riconoscimento ufficiale di questa vittoria ha avuto un percorso accidentato… A proposito di guerra e di Resistenza: a un quarto d’ora di treno da Spezia c’è Sarzana. E da quelle parti, attraverso un percorso tutto curve, si arriva a Fosdinovo. Qui c’è il Museo audiovisivo della Resistenza, una ex-colonia per bambini costruita nel 1948 dai Partigiani; il materiale a disposizione è a dir poco avveniristico: testimonianze audio-video, mappe e filmati sono interattivi e multimediali. E al Museo vengono ogni anno tante persone anche per seguire il festival “Fino al cuore della Rivolta”, organizzato dall’associazione “Archivi della Resistenza” e articolato in due momenti (per la festa della Liberazione e durante l’estate) fatti di incontri, esibizioni teatrali, dibattiti e musica. Le voci che ci hanno raccontato del museo sono quelle di Simona Mussini e Alessio Giannanti.

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