Subhash è un contadino di Heeloya, un villaggio sulle montagne alle spalle di Kandy. Un universo verde fatto di risaie terrazzate, palme e una lussureggiante vegetazione tropicale. Subhash ha partecipato a una serie di incontri con dei tecnici di ICEI-Overseas, ONG italiane che operano sull’isola seguendo i dettami dello sviluppo sostenibile. Sua figlia Sirimavo ha seguito un corso per conoscere le regole del turismo responsabile, un’attività che può avere un impatto considerevole sullo sviluppo sostenibile. Oggi è una guida che aiuta i turisti ad avere un atteggiamento rispettoso della cultura locale e, con il suo lavoro, fa in modo che i ricavi dell’industria turistica creino dei vantaggi concreti alla gente di Heeloya. Le associazioni di villaggio ricevono un contributo dal tour operator per ogni turista ospitato, contributo che viene poi utilizzato per lo sviluppo di attivita’ produttive o per affrontare alcuni problemi prioritari delle comunita’. Kandy, la vecchia capitale dell’odierna Sri Lanka, dista una quarantina di minuti d’autobus da Heeloya. Fu la capitale dell’ultimo regno singalese, caduto nelle mani degli inglesi nel 1815 dopo aver resistito ai portoghesi e agli olandesi per tre secoli. La città si sviluppa attorno a un lago artificiale, nelle cui adiacenze sorge il Tempio del Sacro Dente. Sacro perché pare sia uno dei 32 di Buddha. Impossibile vederlo perché è custodito all’interno di uno scrigno d’oro a forma di santuario, che a sua volta contiene una serie di sei scrigni sempre più piccoli, sino ad arrivare al dente. Per chi ama i reperti architettonici, lasciata Kandy si può puntare a tre obiettivi al centro dell’isola. Dambulla, per i suoi templi ricavati dentro maestose grotte. Sigiriya: una fortezza piazzata sulla sommità di un enorme dirupo di roccia. E Polonnaruwa, per tre secoli (a partire dal X) capitale sia del regno chola che di quello singalese. Di quell’epopea restano imponenti rovine di templi, edifici, il palazzo reale e tre enormi statue del Buddha… Dopo questo tuffo nella storia, niente di meglio di uno nell’oceano. E’ la costa che nel 2004 è stata drammaticamente colpita dallo tsunami e che ha ripreso a vivere solo recentemente. Ad Arugam Bay è un villaggio a maggioranza musulmana dove sulla spiaggia giovani freak armati tavola convivono con donne velate che fanno il bagno interamente vestite. Più mondana la vita a Mirissa, una delle mitiche località balneari della costa meridionale. Discoteche sulla spiaggia, amache legate alle palme e la possibilità di praticare il whale watching, l’avvistamento delle balene…