La competizione per diventare capitale europea del volontariato è stata per la prima volta lanciata nel 2013 dal Centro Europeo del Volontariato (CEV) di Bruxelles con lo scopo di rafforzare e promuovere le attività di volontariato a livello locale. La finalità ultima è quella di spingere le città europee ad interrogarsi sul ruolo del volontariato per la comunità e di premiare le città che più esprimono i valori europei attraverso la promozione del volontariato e la sua pianificazione per il futuro. Lo scorso 3 febbraio, ospite d’onore il Presidente della repubblica Sergio Mattarella, ha inaugurato l’anno di Trento Capitale europea e italiana del volontariato. Per tutto il 2024 la città di Trento, coinvolgendo il volontariato formale e informale e gli enti e gli attori attivi in questo settore, ha sviluppato un percorso partecipato facilitando la creazione di tavoli di lavoro che avevano l’obiettivo di fare sistema e trasformare il 2024 in un grande laboratorio di pratiche per una comunità che cresce grazie al volontariato. Per fare un primo bilancio di quest’esperienza abbiamo incontrato Maria Antonia Bellini, del Servizio Welfare e Coesione sociale del Comune di Trento, che ci ha anche illustrato il progetto Attivati! , l’app del volontariato in Trentino. Giulia, una studentessa di un liceo cittadino, e Valeria, una mamma, ci raccontano le loro esperienze di ‘volontariato partito dal basso’. La prima ci racconta l’attività di volontariato in una casa di riposo, e Valeria dell’idea, avuta con altre mamme, di organizzare una sorta di doposcuola per i bambini stranieri compagni di classe dei loro figli. Mauro Dossi ci racconta il lavoro di volontariato dell’Associazione Il Melograno di Brentonico (TN), che – tra le tante iniziative – in Burundi ha permesso a una cooperativa di donne di produrre formaggio con il latte delle loro mucche, utilizzando la caldera di Agitu (la pastora e casara etiope vittima di femminicidio che viveva nella Valle dei Mocheni).
A Trento sta per chiudersi “Records“, la prima delle tre mostre del progetto “Anelli di congiunzione” , un percorso espositivo triennale che, attraverso linguaggi diversi e innovativi, permetterà di immergersi nei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026. Il progetto, che si colloca all’interno dell’Olimpiade culturale 2026, è volto ad approfondire la storia, il presente e il futuro dei Giochi guardandoli attraverso tre focus. Tre anni, tre temi: la misurazione, la tecnica, il territorio. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo Storico / Gallerie