Le Terre Alte sono luoghi dove bellezza e fragilità restituiscono agli umani il senso del limite. In un’epoca di cambiamento climatico e crisi ecologica diventa più fondamentale che mai viverle e goderle senza deturparne la bellezza. Obiettivi, entrambi, da sempre perseguiti da I suoni delle Dolomiti , una rassegna che porta la magia della musica dentro i paesaggi incantati dei Monti Pallidi. Seguendone il calendario si può salire in quota e all’ombra di mitiche vette dolomitiche, scegliersi il proprio “green carpet” dove gustarsi un concerto che miscela i suoni degli artisti con quello degli uccelli e dei grilli. Perchè i suoni (con la “s” minuscola) delle Dolomiti non sono solo il bramito del cervo o il martellio di un picchio, i Suoni (con la “s” maiuscola) delle Dolomiti sono dei set musicali conquistati passo dopo passo, dove la sala da concerto ha il cielo per soffitto e le pareti rocciose come muri. Un paesaggio che contemporaneamente diventa scenografia e palcoscenico. L’edizione 2024 (28 agosto – 29 settembre) prevede 17 concerti, che come sempre non avranno barriere tra pubblico e artisti, e che spazieranno tra diversi generi musicali, dal jazz alla musica classica, con qualche sporadica incursione nel pop. Da Carminho, porterà la struggente poesia del fado alla Malga Tassulla sulle Dolomiti di Brenta, al cantautore e chitarrista statunitense Micah P. Hinson sulla radura di Prati Col a San Martino di Castrozza. Dalle pugliesi Faraualla alla malga Vallesinella Alta a Madonna di Campiglio a Roberto Vecchioni al rifugio Micheluzzi al Sassolungo. E’ previsto anche un trekking: un viaggio a tappe attraverso il cuore roccioso delle Pale di San Martino. Per l’occasione verrà gettato un ponte tra le montagne del Trentino e le Badland americane, attraverso le parole dello scrittore Paolo Cognetti e le canzoni di Dylan, Springsteen, Johnny Cash e altri, interpretate dalla voce e dalla chitarra di Pietro Brunello e dal violoncello di Mario Brunello.
Questa puntata è realizzata e condotta da Monica Paes