La Cina di Marco Polo e di padre Matteo Ricci

Marco Polo, un uomo che fu scopritore di terre e divoratore di distanze, nel 1300 si sposò con      , patrizia veneziana, dalla quale ebbe tre figlie: Fantina, Belella e Moreta. Scritti apocrifi però raccontano che fu da adolescente che Marco Polo ebbe un vero e proprio colpo di fulmine. Lei era Hao Dong, figlia dell’imperatore Kublai Khan, nipote di Gengis Khan. Marco Polo restò alla corte Khan per molti anni e quando ritornò a Venezia pare che portò con sè la ragazza. A Venezia, la giovane asiatica, pare non avesse una vita invidiabile. Nascosta e al riparo dalle malelingue viveva in solitudine abbandonata all’unica passione che poteva farla sentire viva: la canzone. Nel 1298, quando Marco Polo fu catturato dai genovesi, la sua famiglia raccontò alla fanciulla che era morto. Per la tristezza la giovane si gettò dalla finestra della casa dei Polo, morendo nel canale. Che il fantasma di quella poveretta si aggiri ancora tra le calli della zona è una leggenda. Che durante gli scavi del teatro Malibran, edificato sulle rovine delle case dei Polo, siano stati ritrovati i resti di una donna asiatica e di alcuni oggetti di manifattura orientale, è una realtà… In occasione dei settecento anni dalla morte di Marco Polo, al netto di questo scampolo gossipparo, abbiamo deciso di visitare virtualmente alcune delle città da lui conosciute durante i suoi viaggi. Grazie a Ermanno Orlando (autore di “Le Venezie di Marco Polo. Storia di un mercante e della sua città”, Le edizioni del Mulino) abbiamo fatto tappa a Costantinopoli, a Tabriz e a Trebisonda (avendo la conferma, per quanto riguarda la città turca sul Mar Nero, che quella vissuta da Marco Polo era ben diversa da quella visitata dal sottoscritto qualche anno fa). Un lavoro, quello di Ermanno Orlando, che ci fa capire perché Italo Calvino, nel suo Le città invisibili, fa dire a Marco Polo “Ogni volta  che descrivo una città dico qualcosa di Venezia”…
Margherita Redaelli, autrice di “Il mappamondo con la Cina al centro”, edizioni ETS, ci introduce alla figura di padre Matteo Ricci (1552-1610), gesuita, matematico, cartografo e sinologo (visse in Cina dal 1582 sino alla sua morte), che grazie alla sua cultura umanistica , riuscì a farsi mediatore tra due grandi civiltà seguendo un piano teorico prestabilito, a cui sono riconducibili le varie manifestazioni della sua attività.

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