Alba, non solo tartufi e vino

Che Alba sia la capitale del tartufo è risaputo. Per una conferma basta visitare, dal 7 ottobre al 3 dicembre, la Fiera del Tartufo . Ed è altrettanto risaputo che le sue colline producono un ottimo vino. Ce ne parlano il trifolaio Stefano Pio e il viticoltore Massimo Penna, della Cantina Casanova .

Ma la capitale di Langhe e Roero è anche molto di più. E’ una città che affonda le sue radici nel Neolitico, assai prima dell’arrivo dei liguri che le diedero l’epiteto di “città bianca”. Un nome che fu ripreso dai romani non solo per il significato primario di albus, ma anche per l’aspettativa che il termine suscitava nelle genti, una città “splendente, prodiga”. Lucente. Come sembra oggi nei cunicoli illuminati da faretti gialli durante un’escursione nel suo sottosuolo. Marco Mozzone dell’Associazione Ambiente & Cultura ci racconta come scoprire le radici sotterranee della città in compagnia di un archeologo professionista (prenotazioni su ambientecultura.it).

Un disegno nel cielo, un contorno d’acciaio attraversato dall’aria che delinea il corpo e il volto di una bambina. Lei è “Alba“, una scultura che da un anno campeggia in piazza Michele Ferrero (l’autore è l’albese Valerio Berruti). Una statua tutta al femminile, voluta per la città di Alba, che non si è fatta sfuggire l’occasione di dare spazio a un monumento che rappresenta una piccola donna, abbracciando un necessario cambio di tendenza che vede le opere pubbliche celebrare quasi esclusivamente personaggi maschili.

Oltre ad ospitare reperti archeologici e nuove installazioni artistiche, Alba ospita rimembranze imperdibili di quella lotta partigiana che ha liberato l’Italia dal nazifascismo. In occasione dell’80esimo anniversario dell’8 settembre 1943, le immagini partigiane di Alba tornano in mostra insieme a documenti inediti dell’Archivio di Teodoro Bubbio. “Il vento e la terra – 80 anni di Resistenza”, la mostra realizzata dal Centro Studi Beppe Fenoglio espone a Palazzo Banca d’Alba (sino al 5 novembre) fotografie originali provenienti da fondazioni ed archivi privati, frutto della raccolta di ricordi da parte dei partigiani e delle loro famiglie. Durante le aperture nel weekend saranno presenti soci dell’ANPI per approfondimenti.

Carlo Borgogno della Libreria Milton , una libreria dove “l”uscita è libera e l’entrata liberatoria”, ci consiglia tre libri legati alla sua città da leggere, prima o dopo aver visitato la sua città.

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