La Coruña, una città con più di un lungomare. Uno è chilometrico e sabbioso ed è patria di surfisti e di intrepidi bagnanti, di coppie di pensionati che passeggiano con i piedi nella risacca, di gruppi di ragazzi che cazzeggiano sulla spiaggia, di cani che pascolano sulla sabbia o che inseguono la palla di improbabili partite a beach volley. Il lungomare del porto, in Avenida La Marina, è caratterizzato da una splendida fila di case bianche, tutte finestrate, che incorniciano, il lungomare del porto. Trattasi di balconi chiusi con carpenteria in legno o acciaio bianco e vetro, risalenti all’inizio del XIX secolo, che creano un insieme di gallerie vetrate che possono superare i 25 metri di lunghezza. Una particolarità che è valsa a La Coruña il nick name di “città di vetro“. Seguendo invece il lungomare che a nord-est della città corre lungo un impervio promontorio, si arriva alla Torre di Ercole, il faro più antico del mondo e l’unico, tra quelli costruiti dai romani, ancora in servizio. Una torre che non poteva non affascinare il giovane Pablo Picasso che all’età di 9 anni si era trasferito con la famiglia da Malaga a La Coruña, dove il padre aveva accettato l’impiego più redditizio di insegnante in una scuola d’arte. La casa dove viveva con i genitori, al secondo piano del 14 di via Payo Gómez, oggi è un museo e visitandola si potranno ammirare riproduzioni di schizzi e quadri che il giovane Pablo realizzò a La Coruña. E’ qui che Picasso incontrò il suo primo amore e una copia del ritratto di questa ragazzina è esposto nella casa dove visse l’artista. La figura femminile è stata importantissima nell’opera di Picasso, esattamente come è stata fondamentale nella storia della città che, per questo motivo, è conosciuta come “la città delle donne“. Nell’ottocentesca piazza principale della città troneggia la statua di María Pita (1565-1643), un’eroina locale famosa per aver vendicato l’ uccisione del marito durante l’ assalto inglese del 1859 colpendo a morte con la lancia di una bandiera il fratello di Sir Francis Drake. Altre ‘coruñesas‘ importanti sono la scrittrice, giornalista e saggista Emilia Pardo Bazán (1851-1921), una precorritrice del femminismo; Rosalía de Castro (1837-1885), la più grande poetessa, sia in galiziano che in spagnolo, del Romanticismo spagnolo; Isabel Zendal (1773-???), considerata dall’OMS la prima infermiera della storia in missione internazionale per il suo lavoro nella spedizione che ha portato il vaccino contro il vaiolo nel Nuovo Mondo; Juana de Vega (1805-1872), governante e cameriera della futura regina Elisabetta II, un’attivista politico-sociale progressista e autrice di due straordinari libri di memorie, genere insolito per quei tempi. Ed è un elenco molto parziale…
A oriente e occidente La Coruña è incorniciata da una costa di selvaggia bellezza, la Costa della Morte. A dispetto del nome (dovuto ai tanti naufragi che sono avvenuti davanti alle sue rocce, circa mille quelli documentati) è tutt’altro che terribile. E’ percorsa da sentieri panoramici che attraversano riserve naturali, consentendo ai visitatori di godere di panorami spettacolari e di avvistare una vasta varietà di fauna e flora. E’ popolata da fari, come quello di Cabo Vilàn, il primo faro elettrico della Spagna. E da storici borghi dove si miscelano ataviche tradizioni celtiche e liturgie cristiane, come succede a Muxia dove il Santuario della Virgen de la Barca, un incredibile tempio a strapiombo sul mare, si staglia a pochi metri dalla Pedra de Abalar, una pietra che trema e balla per avvisare della presenza del maligno, oltre ad avere poteri curativi in grado di sanare malattie e disturbi fisici se toccata o abbracciata…