Una visita al cimitero Monumentale di Milano, accompagnati da Barbara della Scighera. La genesi di questo cimitero, che non era stato concepito per diventare ‘l’estrema dimora’ della Milano bene. La tomba con la falce e martello al posto della croce e quella dell’armaiolo ‘caduto colpito da mano amica’. E l’Edicola Toscanini, capolavoro liberty eretto su progetto dell’ingegnere Guarnaschelli per ospitare le spoglie del piccolo figlio del musicista, Giorgio, morto nel 1906 a Buenos Aires. La colonna sonora del cimitero di Bovolone, nella bassa veronese: il primo in Italia ad essersi dotato di una sound track d’oltretomba. A proposito di musicisti: il mausoleo di Peter Tosh a Belmont, in Giamaica, e la tomba del bluesman Willie Dixon. Il culto delle ‘anime pezzentelle’ a Napoli, ovvero le anime abbandonate per le quali nessuno prega. Il napoletano che pratica questo culto sceglie con cura la sua “capuzzèlla” (il teschio), la spolvera, la mette al riparo in uno “scaravàttuolo” (una tombìna), la coccola col “refrìsco” (un rito antico e complicato fatto di preghiere e attenzioni, di cui vi parlerò un’altra volta) e le dà un nome. Invece nel piccolo cimitero di Magdiel, a nord di Tel Aviv, c’è un piccolo cimitero con una piccola lapide con una scritta enigmatica, “Il sapone dei martiri”, che rimanda a una drammatica pagina dell’Olocausto. E infine, a proposito di memoria, una riflessione ‘a tema’ sui social network e i beni immateriali.
“Il cimitero monumentale di Milano” Guida storico artistica di Giovanna Ginex e Ornella
Selvafolta, Silvana Editoriale