Giardini

Cicerone sosteneva che per essere felici servono una biblioteca e un giardino. Certo il filosofo e politico romano non poteva prevedere quanto profetiche potessero diventare le sue parole nei tempi attuali. La durata della pandemia si sta prolungando così a lungo che, mai come oggi, si fa sentire il bisogno di avere spazi domestici, protetti, ma all’aperto: terrazze, aree verdi, angoli fioriti. Giardini.
Il nostro viaggio inizia al Radicepura Garden di Mario Faro, un florovivaista che ha riversato la sua passione in 5 ettari di terreno, incastonati tra l’Etna e il Mar Jonio, dove ha creato un vero e proprio archivio vivente di sperimentazione e formazione (il suo giardino ospita 3000 specie di piante per un totale di 7000 varietà). Per chi volesse visitarlo l’occasione ideale è il Radicepura Garden Festival , primo evento internazionale dedicato al garden design e all’architettura del paesaggio del Mediterraneo che coinvolge grandi protagonisti del paesaggismo, dell’arte e dell’architettura, giovani designer, studiosi, istituzioni, imprese. Si svolgerà a Giarre da giugno a dicembre 2021, esplorando il tema dei “Giardini per il futuro”.
In un prossimo futuro quali saranno le funzioni del giardino? Riparare guasti ambientali? Essere risorsa aggiuntiva di cibo? Quale ruolo sarà assegnato alle piante? Come saranno i giardini? Luogo di ristoro per la spiritualità? Il festival cercherà di dare risposte a queste tematiche, partendo dall’urgenza di uno sviluppo sostenibile, in chiave economica, ambientale e sociale, paradigma che definisce i Millennium Development Goals di Agenda 2030. Dalla Sicilia ci spostiamo in Trentino.
Il Giardino dei Ciucioi di Lavis, detto anche Giardino Bortolotti, è un giardino pensile unico nel suo genere, dove rovine e vegetazione giocano insieme per creare un’atmosfera sospesa a metà, tra sogno e realtà. Poco lontano, in Val di Non , in queste settimane fioriscono i meli e
il paesaggio cambia: la valle si tinge di bianco con miliardi di boccioli che fanno capolino sui rami degli alberi. Sempre in Trentino per gli amanti degli orti-giardini c’è il Percorso dell’Otto, un sentiero adatto a grandi, piccini e passeggini che attraversa i terrazzamenti di Fai della Paganella fiancheggiando baite, prati da fienagione, boschetti e orti. Lungo il sentiero sono state poste alcune segnaletiche floreali per scoprire da vicino le tante specie che colorano il territorio. Altro percorso da non perdere è il Sentiero Botanico, ricco di flora autoctona con alcuni dei fiori più belli delle Alpi: croco, trollio, arnica, genzianella, rododendro, soldanella e negritelle, solo per citarne alcuni. Sdraiati su un prato si può leggere “Hummelo: A jouney through a Plantsman’s life”, un libro che ripercorre la carriera del Piet Oudolf : il capostipite del movimento New Perennial. La sua ‘storia’ è cominciata a Hummelo, un villaggio rurale poco lontano da Amsterdam, nella provincia olandese della Gheldria. Era il 1982 e Oudolf iniziò a sperimentare utilizzando piante perenni e vegetazione spontanea. Sperimentazioni che poi importò anche nelle aree urbane (dalla High Line di New York al Lurie Garden del Millennium Park di Chicago). Lavora con “nobili erbacce” (fra cui le ottanta specie che lui stesso ha scoperto e battezzato) disponendole tenendo conto dei periodi di fioritura e dei mutamenti di colore stagionali, mischiando i semi in modo da permettere ad una pianta di prendere il posto di un’altra quando questa entra in letargo e viceversa. Niente è lasciato al caso, ma l’effetto è quello di una coloratissima e selvaggia brughiera. Un paesaggio fatato invece quello che Cesar Manrique ha realizzato nel Giardino dei Cactus di Lanzarote …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *