Negli ultimi anni, il patrimonio industriale è diventato un tema d’interesse anche per il turismo. Sono nati ovunque percorsi locali e regionali, reti di musei e veri e propri sistemi di promozione turistica del territorio. E l’Italia è in prima linea nella valorizzazione di questa grande risorsa che comprende sia l’archeologia industriale – fabbriche dismesse, musealizzate o riconvertite a nuove funzioni – sia la cosiddetta cultura d’impresa, che include i musei e gli archivi aziendali e le visite all’interno di impianti industriali ancora attivi. Jacopo Ibello, cofondatore e presidente dell’associazione Save Industrial Heritage , ha realizzato “Guida al turismo industriale” (Morellini Editore): oltre 200 schede per scoprire i più importanti siti di archeologia industriale, i musei e gli archivi d’impresa che costellano la nostra penisola. Tra questi il Molino di Baggero , nel comasco. I mulini furono per secoli l’attività predominante della Brianza, attori non solo del sistema economico ma anche della trasformazione del paesaggio. A Baggero un attento lavoro di salvaguardia ha preservato un mulino sul Lambro del 1722, dove è stato ricavato un museo che spiega il funzionamento dei macchinari ed è spazio per eventi e attività artigianali. Oggi le ruote del mulino producono l’elettricità che alimenta l’hotel-ristorante alla base dell’Ecofrazione di Baggero, un luogo di accoglienza, artigianato e cultura incentrato sull’ecologia. Il Museo della Civiltà Contadina di Bentivoglio , ospitato nella splendida villa Smeraldi, ci permette di conoscere quello che c’era prima della civiltà industriale. Nei saloni della villa settecentesca è possibile apprendere come viveva una famiglia contadina tradizionale e i tanti mestieri artigianali presenti nelle comunità di campagna. Il Museo Fisogni è il parto di un “visionario”, il signor Guido Fisogni. Per quarant’anni ha costruito stazioni di rifornimento carburanti in tutto il mondo. Non buttava i vecchi impianti, ma li accantonava per conservarli. E’ nato così, in una cascina alle porte di Tradate, un coloratissimo museo che raccoglie pompe di benzina e oggetti riferibili al mondo delle stazioni di servizio. Infine un ex dipendente della Miniera di Montevecchio in Sardegna, oggi aperta ai visitatori, ci racconta la vita in una realtà totalizzante dove tutto, dalla valuta con cui venivano pagati i minatori alla loro squadra di calcio, era governato dal padrone della miniera.