JOSHUA TREE (Foreste 02)

“Gli alberi sono le braccia della terra. Quando avremo tagliato tutti gli alberi il cielo ci cadrà addosso” (proverbio degli Indios dell’Amazzonia)
Francis Hallè, botanico e biologo francese, nel suo imperdibile “Ci vuole un albero per salvare la città” (ed. Ponte alle Grazie) scrive che “ci vuole un albero per salvare le città ormai assediate dall’inquinamento, dal cemento, dal calore, dagli insetti e dal rumore”. Un albero sembra una cosa da poco, una soluzione semplice, da fiaba, per gente un po’ ingenua e pre moderna che non ama la tecnologia. Invece, sempre secondo Francis Hallé “non esiste nessuna tecnologia che sia complessa e perfetta come quella di un albero. Sono esseri viventi che non hanno la possibilità di muoversi e dunque hanno sviluppato strategie estremamente sofisticate per sopravvivere. Vivono a lungo, in modo pacifico, e possono aiutarci a stare meglio: la loro ombra rinfresca le nostre estati estive; aumentano l’umidità dell’aria e dunque abbassano la temperatura; assorbono l’anidride carbonica e le polveri sottili, e molte altre cose ancora. Dobbiamo imparare a rispettarli e ad amarli, pensare a loro come nostri amici e compagni, cittadini del mondo, silenziosi e saggi guardiani delle nostre vite”. Uno che le piante le conosce bene è il dottor Paolo Lassini. Laureato in Agraria presso l’Università degli studi di Milano, e in Scienze forestali all’Università di Padova, ha lavorato come dirigente presso diversi enti. Ha ideato, progettato o realizzato interventi di forestazione urbana, come il Parco Nord Milano, il Bosco delle Querce di Seveso (un’area naturale protetta rinaturalizzata situata nella ex zona A del disastro di Seveso, dove il terreno inquinato dalla diossina fu asportato e sostituito da terra proveniente da altre aree non inquinate), e il programma “Dieci grandi foreste di pianura e di fondovalle”. Tra queste il Bosco del Lusignolo, nel comune di San Gervasio Bresciano, attualmente gestita come parco naturale. La Grande foresta del fondovalle Valtellinese (sito tra Sondrio, Caiolo e Cedrasco) e il Parco Agricolo Urbano della Vettabbia: 37 ettari (di cui più di 26 di nuovo bosco) nel sud Milano.
Tiziano Fratus, cercatore d’alberi e un filosofo, uno dei più originali e importanti scrittori e poeti di natura italiani, ci racconta come costruire una track list per poi ‘inselvarsi’ accompagnati dalla buona musica. Con l’occasione traccia un ricordo del compositore californiano Harold Budd, recentemente scomparso per complicanze da Covid-19.
Federico Pinato ci racconta come grazie al progetto wow nature , oltre a scoprire tutte le aree in cui sta per nascere un nuovo bosco, è possibile adottare o regala un albero, per migliorare la tua città, il tuo paese e il tuo pianeta.
P.S. Per la colonna sonora della trasmissione abbiamo usato un paio di brani di “Botanica”, un lavoro dei DeProducers , il collettivo musicale composto dal tastierista Vittorio Cosma, dal bassista Gianni Maroccolo, dal chitarrista Max Casacci e dal cantautore e produttore Riccardo Sinigallia.

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