Un territorio grande come la Sicilia in cui convivono un codice sanguinario come il Kanun (il dovere di vendicare l’offesa subita dalla famiglia) con rave party di musiche techno che ogni estate animano i campeggi selvaggi di Vuno. Una terra dove vige ancora la cultura dell’avash, avash (piano, piano): un caffè dev’essere bevuto seduto a tavola, anche in mezz’ora. Un paese che ha un sorprendente animo punk, un gusto per l’eccentrico e un carattere dissacrante. La capitale, Tirana, cresce a un ritmo di 50 persone al giorno, 20 mila l’anno (molti arrivano dalle campagne, altri sono emigrati di ritorno). In città sono aperti un centinaio di cantieri e sconta gravi problemi nelle periferie. Mancano fognature e marciapiedi, l’abusivismo edilizio è diffuso a tal punto che è difficile stabilire il numero degli abitanti della città. E’ però una città viva, che negli ultimi anni è cambiata profondamente. E’ una ragazza di vent’anni che per imitare le sorelle maggiori – le capitali europee – esagera col trucco, solo per farsi guardare. Se negli anni ’20 del secolo scorso, durante l’occupazione italiana da parte di Mussolini, Tirana era stata ‘investita’ dai lavori dell’architetto Armando Brasini, un secolo dopo è Stefano Boeri, un altro architetto italiano (questa volta in accordo con le legittime autorità locali) a rivedere la struttura della capitale. Spiegandoci le basi con cui si è approcciato a questo impegno l’architetto Boeri ci ha dichiarato che “la strategia principale propone un necessario e non più prorogabile contenimento del consumo di suolo, la discontinuità nel tessuto urbano, la frammentazione dell’edificato, eventualmente lo sfruttamento di una certa verticalità per liberare terreno ulteriore. Tirana è una città con altezze medie non elevate, ma una densità tra le maggiori d’Europa, come se fosse stata compressa sacrificando tutti gli spazi aperti”. L’architetto milanese ci ha raccontato dei lavori che ha già realizzato, di quelli che sta progettando, ma anche delle impressioni e delle emozioni vissute da quando ha iniziato a frequentare la Terra delle Aquile.
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