Luoghi straordinari, suoni straordinari: è questo l’assunto in base al quale sulle Dolomiti trentine ogni estate natura e musica si abbracciano per dar vita ad eventi unici, dove il paesaggio è scenografia e palcoscenico. Musica classica, jazz, world music e canzone d’autore si arricchiscono di sfumature inedite. Interpreti di fama internazionale esprimono tutta la propria creatività dialogando con l’ambiente che li accoglie, con la poesia del silenzio. Il pubblico non è semplice spettatore: si siede attorno ai musicisti, in un’atmosfera informale ma rispettosa, per vivere un’esperienza che non dimenticherà mai. I Suoni delle Dolomiti (isuonidelledolomiti.it), per quest’anno 25 appuntamenti dal 30 giugno al 31 agosto, sono tutto questo e molto altro ancora. Tra gli spettatori di questi concerti potrebbero esserci anche degli “Avvoltoi barbuti”, nome comune del gipeto, un grande avvoltoio caratterizzato da un folto ciuffo di piume bianche sul volto, in netto contrasto con il resto del piumaggio, tendenzialmente scuro. E’ un uccello sedentario, che si avventura in spostamenti ripetuti solo durante la giovinezza, per poi stabilirsi in una determinata area e restarvi per tutto il resto della vita. E grazie a un recente progetto di reintroduzione è possibile vederlo in volo proprio in alcune aree del Trentino, dal Parco Nazionale dello Stelvio (parcostelviotrentino.it) al Parco Naturale Locale del Monte Baldo (parcomontebaldo.tn.it). Quest’ultimo è il Primo Parco Naturale Locale del Trentino, grazie alla ricchezza della sua flora e fauna, dei suoi ambienti e specie. Una specificità che gli ha fruttato il nick name di Hortus Europae (Giardino d’Europa). A picco sul lago di Garda ed affacciato sulla Valle dell’Adige è una sorta di balcone sulla Pianura Padana, perché è una delle catene montuose delle Alpi centro-orientali che più si spingono verso questa direzione. Tra le iniziative che si possono consumare in loco, nello specifico al Rifugio di Novezzina (ortobotanicomontebaldo.org/rifugio), anche le ‘cene speziali’ curate dallo chef Alessandro Tannoia. Per l’occasione colori, profumi e sapori del Baldo si fondono nella cucina del Rifugio, passando direttamente dai prati alla tavola. Per sua natura, il menù delle serate è flessibile: dipenderà infatti dal “bottino” floristico raccolto quel giorno sul campo dal botanico e successivamente sapientemente rielaborato dallo chef.
WEB: visittrentino.info/it – muse.it
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