Nei secoli passati, quando i trasporti venivano effettuati a dorso di mulo, le vie di comunicazione e commercio si sviluppavano lungo i crinali, mentre i fondovalle, tortuosi e poco sicuri per via di frane, allagamenti e agguati di briganti, venivano accuratamente evitati. Un esempio classico sono le antiche vie del sale, che collegavano la Pianura Padana con la Riviera Ligure passando per le creste dei monti.
Percorse da mercanti, pellegrini, emigranti, pastori e taglialegna queste antiche vie di crinale furono abbandonate con l’avvento delle strade carrozzabili. Alcune sono state cancellate dal ritorno della vegetazione spontanea, altre sono state recuperate, ripulite e segnalate con segnavia di vernice. Una tra le più suggestive è la Via del Mare, che collega Tortona a Portofino, passando per il Parco dell’Antola e incrociando l’Alta Via dei Monti Liguri. Di questo percorso il tratto generalmente ingiustamente trascurato è quello del Basso Piemonte, per capirci il tortonese. E’ un territorio collinare meno noto delle Langhe e del Monferrato, ma altrettanto “nobile”. Sia sotto il profilo del paesaggio che per i suoi contenuti agroalimentari. Dolci colline, piccoli borghi poco frequentati, e un sovrano che non ha rivali: il Timorasso. Di questo vitigno a bacca bianca, il più interessante e promettente di una regione a tradizione “rossista” come il Piemonte, ce ne parla Claudio Mariotto (claudiomariotto.it), uno dei più importanti produttori. Invece, nel cuore delle colline del Gavi, la blogger Corinna Agostoni (oltreilbalcone.com) incontra l’azienda agricola biodinamica La Raia (la-raia.it), acquistata nel 2003 dalla famiglia Rossi Cairo con la mission di recuperare e valorizzare l’ecosistema originale. A Voltaggio, un comune piemontese di con meno di 800 abitanti, piazzato sulle propaggine dell’Appennino Ligure, incontriamo il Panificio Carrosio (facebook.com/pages/biz/bakery/Panificio-Carrosio-Luca-579162005446050/). E’ un negozio che profuma di zucchero a velo ed è in attività dal 1899. Oggi – sotto l’attenta guida di papà Gianpaolo – siamo alla 4° generazione. Oltre a lui, portano avanti l’attività i due figli, Luca e Giovanna. Il top di gamma del panificio sono deliziosi amaretti morbidi, fatti come vuole la tradizione e incartati a mano, uno ad uno. Scoperte come quella del Panificio Carrosio sono facilitate da Musement (musement.com), una startup italiana, nata nel 2013. Offre molteplici servizi, da sfruttare sia in viaggio che nella propria città: dalla prenotazione di attività, musei ed attrazioni, sino alla creazione di itinerari ed esperienze, sulla base dei propri interessi. Basta invece una cartina del Touring 1:200.00 per scoprire il Basso Piemonte a cavallo di una bicicletta. Questa è una sorta di Terra Santa del pedale, basti pensare che è la patria di Fausto Coppi.
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