Palestina

Il diario di viaggio della Carovana per l’Acqua in Palestina, effettuato nel settembre 2011: un’esperienza itinerante promossa dal Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’acqua. La situazione verificata durante il viaggio è di una gravità talmente abnorme che per una volta si può contraddire la parola di Dio. “Alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte, come il giardino del Signore. Un paese fertile: Paese di torrenti, di fonti e di acque sotterranee che scaturiscono nella pianura e sulla montagna”. Queste parole della Bibbia sono smentite da quello che abbiamo visto. A sud del lago di Tiberiade il Giordano è poco più di un rivolo, la sua valle è prosciugata, i contadini e i campi patiscono la sete. I suoi 320 km sono stati spremuti come un limone. La Valle del Giordano è situata in Territorio Palestinese Occupato. Secondo gli accordi di Oslo Israele attua un pieno controllo di quest’area. La cooperazione prevista dal trattato nei settori vitali, come quello delle risorse energetiche e idriche, non è mai stata attuata. In compenso le colonie ebraiche in territorio palestinese si sono moltiplicate a velocità cinque volte maggiore che negli anni Ottanta, sottraendo le risorse ai vecchi abitanti. 8000 coloni occupano il 50% dell’area e controllano più dell’80% delle risorse. Una disparità riscontrata non solo nella Valle del Giordano, ma in tutti i villaggi dei territori occupati. E persino a Gerusalemme. Una disparità così eclatante che lascia sgomenti.

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Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’AcquaMultimedia sul viaggio della Carovana dell’Acqua

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Val di Mello e Val Masino

Buddha sul Pizzo Badile

Nel 1977 erano passati nove anni dal ‘maggio parigino’, ma la rivoluzione studentesca sembrava avere un nuovo sussulto. Il brivido della contestazione serpeggiava per tutta la penisola, dalle Alpi al mare… Nella grande confusione, fuori dalle piazze urlanti , c’era chi, buttati alle spalle i vecchi scarponi da ghiacciaio, rinnegava la classica retorica alpinistica arrampicando con scarpe da ginnastica ‘truccate’ con strane suole di Aerlite marrone, imbattibili per salire i graniti rugosi del fondovalle. E fu soprattutto un angolo nascosto, che venne elevato a luogo-simbolo di questa rivoluzione trasportata in montagna. La valle in questione, la Val di Mello, è uno dei recessi più appartati e incantevoli di tutte le Alpi…

Alpi segrete di Marco Albino Ferrari

Val MasinoSiamo tornati in Val di Mello per incontrare Jacopo Merizzi, uno dei protagonisti di quella rivoluzione, e Simone Pedeferri, uno di quelli ne ha raccolto l’eredità. Con loro abbiamo parlato de Il risveglio di Kundalini  e dell’Oceano Irrazionale (sono i bizzarri nomi delle vie aperte sulle pareti di granito della valle), ma anche della fine che ha fatto in Buddha che Merizzi aveva portato in cima al Pizzo Badile. Ci siamo poi spostati nella valle adiacente, la Val Masino. Se quella di Mello è il regno dei sassi, questa valle è la regina delle acque. La meta sono le terme della Val Masino, una storica struttura termale che rifugge il concetto oggi di gran moda che vuole le Spa simili a dei luna park. Qui il telefono non ha campo e non c’è la televisione. Ci si va solo per rilassarsi, fare un bagno e una sauna, e poi leggere un libro. Noi consigliamo “La musica della neve” di Davide Sapienza: piccole variazioni sulla materia bianca.

Simone Pedeferri

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www.valdimello.itwww.termemasino.com

Romania, periferia d’Europa

Tintareni è minuscolo centro nelle campagne del Sud-Ovest della Romania, a più di tre ore di macchina da Bucarest. 6mila anime, tra cui 600 rom (il 10% del totale, dato simile alla percentuale nazionale), che abitano tutti nella stessa via alla fine del paese, la lunga e dritta Judetul Gorj. Separati dai romeni, ma in un vero e proprio quartiere, fatto di case a schiera, con terreno sul retro. Dei fatiscenti campi rom italici, nemmeno l’ombra. Neanche nella vicina Craiova, o a Bucarest.

Scuola Tintareni

I rom di Tintareni, l’italiano lo parlano bene: quasi tutti hanno passato un periodo nel Belpaese.Molto spesso qui ci vivono bambini e anziani, gli adulti sono in Italia. O più spesso ancora fanno avanti e indietro. Eravamo già stati qui quattro anni fa, con una folta delegazione di Rom, dopo un incredibile viaggio su un pullman guidato da don Massimo Mapelli della Casa della Carità di Milano. La situazione sembra cambiata in meglio. Per esempio la strada che prima, dopo un po’ di pioggia diventava un fiume di fango, oggi è asfaltata.

Maria Vasiliescu Sindaco di Tintareni

Gran parte del merito va alla sindaca locale, lady Maria Vasilescu. Lei, ex insegnante, conosce tutti in paese. Romeni e rom, anche quelli partiti per l’Italia, che sono più o meno la metà degli abitanti del villaggio. “Io reputo i rom persone come me” ci spiega “e per farlo capire alla mia gente, la prima strada che ho fatto asfaltare è stata Judetul Gorj, la loro via”. E’ lei a sovraintendere la sobria ma intensa cerimonia di inaugurazione di una scuola in fondo al quartiere dei Rom. Una scuola costruita grazie a donazioni raccolte il giorno che a Milano venne consegnata la laurea honoris causa a don Virginio Colmegna, della Casa della Carità. Ed è sempre la sindaca ad accompagnarci in un paese poco lontano dove si inaugura l’apertura di una fabbrica, l’unica della zona. L’imprenditore è italiano, collega di molti imprenditori che da anni sono sbarcati in Romania…

Alunni scuola di Tintareni

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www.casadellacarita.org

Alpi segrete

“Potremmo immaginare le Alpi come un grande arcipelago nel cuore dell’ Europa” racconta ai nostri microfoni Marco Albino Ferrari, autore di Alpi Segrete (Editore  Laterza) “Con tante isole quante sono le valli. E ogni isola, ogni valle, con una sua specificità, una sua particolarità, un suo tratto culturale ben definito. Ecco, le Alpi segrete sono tutte quelle isole, quelle valli chAlpi segretee stanno fuori dal mondo più commerciale, più conosciuto delle Alpi.  Lontano cioè dai centri più frequentati dal turismo di massa, come Cortina, Courmayeur, Saint Moritz; tutto quel mondo ‘segreto’ che sta dietro un velo di oblio. Un mondo segnato dallo spopolamento negli anni dopo il boom economico, che ha lasciato, da una parte, gravi ferite, con l’emorragia dei giovani verso le città del triangolo industriale Milano-Genova-Torino; ma dall’altra, storie dimenticate che potrebbero essere ripescate, suscitando generose fantasie e anche un’eco lontana di momenti drammatici che possono essere ripresi per farci riflettere. Qui ci soffermiamo su Elva, il paese che era e sulla triste istoria dell’orso Bruno…

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Marsiglia

Manifesto pubblicitario nel quartiere del Panier

Il fascino segreto del Panier: il quartiere antico della città, dove ogni vicolo gronda storie di vita e strizza l’occhio a locali e boutique alla moda. La location de ‘Plus belle la vie’, la sitcom più amata dai francesi (un incrocio tra “sentieri” e “i cesaroni”). I lavori in corso per Marsiglia 2013-Capitale della cultura. L’esperienza di AMAP: ovvero come 1600 famiglie marsigliesi si riforniscono di frutta e verdura da contadini che coltivano solo per (e grazie a) loro. E, ovviamente, una incursione allo stadio dell’ OM… Ultimo, ma non ultimo alcune pagine di Jean-Claude Izzo.

 Pescheria a MarsigliaAscolta il podcast: 

Giordania

La Cittadella di AmmanLa cittadella di Amman: Una sorta di Bignami a cielo aperto dove si alternano reperti archeologici di chi, nel corso dei secoli, ha abitato da queste parti. si parte dal Neolitico, per poi passare a quando arrivarono i persiani e i greci. La dominazione nabatea, romana, bizantina, secoli in cui l’odierna Amman si chiamava Philadelphia. E poi le diverse invasioni arabe sino a quella ottomana, terminata con l’avvento del colonialismo inglese. L’arrivo dei profughi palestinesi ed il derby (non solo calcistico) con i giordani doc. Oggi ad Amman ci abitano anche armeni, circassi, arabi del Golfo, iracheni. Ovviamente le fedi religiose sono altrettanto numerose. Sunniti, sciiti, cattolici,ortodossi, drusi…Il recente arrivo di centinaia di migliaia di iracheni e i ‘fasti’ di Amman Ovest…Ma la Giordania non è solo la sua capitale. E’ anche una meta per chi ama la natura. I Boschi di pini d’Aleppo di Dibeen, la riserva faunistica Ajloun, il canyon di Wadi Mujib e lo storico villaggio di Danan alla deriva sulle montagne del deserto…

Il canyon della riserva di DanaAddio al celibato in un bagno di Amman

 

 

 

 

 

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Il sign. Lino e il Monte Bondone

 

lino nicolussiIl signor Lino, classe 1930, sul Bondone ci ha passato la vita. Quasi tutta con gli sci ai piedi. “I miei primi sci me li sono costruiti con una accetta. Come attacchi mettevo delle cinghie girate e ai piediavevo gli zoccoli”. In una lunga chiacchierata scopriamo che il sign. Lino è la memoria storia della montagna di Trento. Nel suo racconto si incrociano i personaggi più disparati. Da Hannes Schneider, l’inventore della virata a spazzaneve, all’irredentista trentino Cesare Battisti. Dal duca inglese di Kandahar ai Madruzzo, storica famiglia di principi vescovi. Senza dimenticare Gioani Nardelli Ciciòl e il suo mulo.

Piste Bondone

Slittone

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Link utili:

www.apt.trento.it  –  www.valledeilaghiturismo.it

Le geografie di Mauro Rostagno

Il suono di una sola mano“Da Lotta Continua a Macondo a Saman, dalla lotta di classe alla lotta alle dipendenze alla lotta alla mafia, dal rosso del comunismo all’arancione di Osho, dal Nord al Sud, da Torino a Trento a Palermo, da Pune a Milano, da Trapani fino alle stelle dove certamente il suo spirito scintilla”.  E’ un estratto della prefazione di Michele Serra al libro di Maddalena Rostagno e Andrea Gentile “Il suono di una mano sola – Storia di mio padre Mauro Rostagno” (Il Saggiatore). Ed è la guida di un viaggio nelle geografie di Mauro Rostagno, che percorriamo in compagnia di Maddalena, sua figlia.

Mauro e Maddalena Rostagno

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La ruta dello zenzero

Non solo mare nella Repubblica Dominicana. Il progetto Guariquèn II (responsabile la Ong ICEI, controparte locale l’Associazione San Benedetto del Porto), ovvero come, attraverso la creazione di una strada dello zenzero, si possa valorizzare la produzione agricola locale e, nel contempo, implementare il circuito di turismo sostenibile. Il tutto sulle montagne alle spalle di Las Galeras, il finisterre della penisola di Samanà. E’ una località che ha vissuto gli onori della cronaca italiota perché è stata la location dell’isola dei famosi. Ma la ns escursione non prevede un pellegrinaggio nei luoghi del fatidico litigio tra Antonella Elia ed Aida Iespica. Porta sulla loma, per un bed & breakfast nelle case dei campesinos che coltivano lo zenzero…

Link utili:

www.icei.it –  www.godominicananrepublic.com

 

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