“Le Alpi, anche dove il cemento non è arrivato, sono il prodotto dell’incontro tra uomo e natura (tra cultura e natura, direbbero gli antropologi): Questo incontro secolare ha prodotto ciò che si intende per “paesaggio culturale”. L’Alpe di Siusi ne è un perfetto esempio”. Ne parliamo con Marco Albino Ferrari, autore del virgolettato di cui sopra, che ci racconta come le mucche siano tra le protagoniste dell’origine delle Alpi. Parliamo poi delle streghe dell’Altopiano dello Sciliar. Da queste parti le ‘streghe’ sono state protagoniste di drammatiche pagine di storia (tra il 1506 e il 1510 una corte, presieduta da Leonhard von Völs, processò e condannò al rogo o allo squartamento nove donne accusate di stregoneria) e vivono ancora oggi nelle leggende popolari. Qualche loro pozione forse è finita nelle mani di Franz Mulser, uno chef che nella malga Gostner, cucina le erbe e i fiori dell’altopiano. Per chi invece cerca una cucina più tradizionale, un albergo ad impatto zero, dotato di una piscina open air circondata dalla neve e una spa biologica il nome giusto è l’hotel Tirler. Per tutti invece sono i concerti di Snow on Swing, un festival musicale con un cartellone che non punta al nome di grido, ma alla qualità delle proposte artistiche.
Link utili:
www.alpedisiusi.info – Hotel Tirler
Malga Gostner: tel. 347.8368154. Raggiungibile sul sentiero n° 3 da Compaccio in ca. 30 minuti a piedi o in 60 minuti da Compaccio da Giogo in direzione Saltria.

Un fine settimana nella capitale della confederazione elvetica, preceduto da una incursione a San Gallo, per sincerarsi che non di soli pizzi vive il capoluogo dell’omonimo cantone. A giustificare una incursione nella città dove il fisico tedesco Albert Einstein nel 1905 elaborò la Teoria della Relatività (a quei tempi lavorava come impiegato all’ufficio brevetti di Berna e la sua casa, al n.49 della Kramgasse, è oggi aperta al pubblico) ci sono almeno tre motivi. Il primo è il Museo della Comunicazione: da «As Time Goes Byte: computer e cultura digitale», una sezione interattiva sui nuovi media a un intrigante approfondimento sugli ‘eccessi’ della comunicazione. Il secondo conduce alla collezione più importante del mondo di opere dell’artista Paul Klee, ospitata in un centro culturale costituito da tre blocchi a forma d’onda progettato da Renzo Piano. Il terzo è più etilico e consta di una incursione nei caffè-teatro del centro storico, in parte ricavati in cantine con le volte a botte…



Siamo tornati in Val di Mello per incontrare Jacopo Merizzi, uno dei protagonisti di quella rivoluzione, e Simone Pedeferri, uno di quelli ne ha raccolto l’eredità. Con loro abbiamo parlato de Il risveglio di Kundalini e dell’Oceano Irrazionale (sono i bizzarri nomi delle vie aperte sulle pareti di granito della valle), ma anche della fine che ha fatto in Buddha che Merizzi aveva portato in cima al Pizzo Badile. Ci siamo poi spostati nella valle adiacente, la Val Masino. Se quella di Mello è il regno dei sassi, questa valle è la regina delle acque. La meta sono le terme della Val Masino, una storica struttura termale che rifugge il concetto oggi di gran moda che vuole le Spa simili a dei luna park. Qui il telefono non ha campo e non c’è la televisione. Ci si va solo per rilassarsi, fare un bagno e una sauna, e poi leggere un libro. Noi consigliamo “La musica della neve” di Davide Sapienza: piccole variazioni sulla materia bianca.





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La cittadella di Amman: Una sorta di Bignami a cielo aperto dove si alternano reperti archeologici di chi, nel corso dei secoli, ha abitato da queste parti. si parte dal Neolitico, per poi passare a quando arrivarono i persiani e i greci. La dominazione nabatea, romana, bizantina, secoli in cui l’odierna Amman si chiamava Philadelphia. E poi le diverse invasioni arabe sino a quella ottomana, terminata con l’avvento del colonialismo inglese. L’arrivo dei profughi palestinesi ed il derby (non solo calcistico) con i giordani doc. Oggi ad Amman ci abitano anche armeni, circassi, arabi del Golfo, iracheni. Ovviamente le fedi religiose sono altrettanto numerose. Sunniti, sciiti, cattolici,ortodossi, drusi…Il recente arrivo di centinaia di migliaia di iracheni e i ‘fasti’ di Amman Ovest…Ma la Giordania non è solo la sua capitale. E’ anche una meta per chi ama la natura. I Boschi di pini d’Aleppo di Dibeen, la riserva faunistica Ajloun, il canyon di Wadi Mujib e lo storico villaggio di Danan alla deriva sulle montagne del deserto…

Il signor Lino, classe 1930, sul Bondone ci ha passato la vita. Quasi tutta con gli sci ai piedi. “I miei primi sci me li sono costruiti con una accetta. Come attacchi mettevo delle cinghie girate e ai piediavevo gli zoccoli”. In una lunga chiacchierata scopriamo che il sign. Lino è la memoria storia della montagna di Trento. Nel suo racconto si incrociano i personaggi più disparati. Da Hannes Schneider, l’inventore della virata a spazzaneve, all’irredentista trentino Cesare Battisti. Dal duca inglese di Kandahar ai Madruzzo, storica famiglia di principi vescovi. Senza dimenticare Gioani Nardelli Ciciòl e il suo mulo.


