Vienna reloaded

150 anni fa, a Vienna, si tenne l’Esposizione Universale. Fu il motore per lo sviluppo di Vienna come città cosmopolita, anche se all’epoca creò un enorme buco nelle finanze dello Stato. Nonostante il flop finanziario, l’Esposizione Universale diede i suoi frutti. Fu una vetrina per le prestazioni a livello tecnico e artistico. Espositori da tutto il mondo mostrarono le ultime novità. Vienna cambiò radicalmente diventando una città cosmopolita, dandosi una nuova identità a livello urbano e spirituale e diventando un punto focale della modernità economica, culturale, politica, sociale e tecnica. 150 anni dopo Vienna sta ancora beneficiando dei profondi cambiamenti avviati allora. L’acqua fresca di sorgente arriva ancora in città attraverso la conduttura di Hochquellen. La rete ferroviaria di un tempo è stata ulteriormente ampliata. Oggi la città è il più importante snodo ferroviario notturno dell’Unione Europea, il punto di partenza e di arrivo perfetto per viaggiare in modo sostenibile su rotaia. La pianificazione urbanistica di allora facilita lo sviluppo di nuove aree urbane anche oggi che sta (ri)vivendo un importante periodo di crescita (raggiungerà i due milioni di abitanti entro il 2028). Sono in costruzione nuove aree urbane, vere e proprie città nella città. E’ il caso del Quartiere Due e di Seestadt Aspern, un quartiere periferico (distante 25 minuti in metropolitana dal famoso Ring della capitale viennese e 30 da Bratislava). E’ una pagina di architettura illuminata: un quartiere affacciato su un lago d’acqua trasparente in cui d’estate si fa il bagno, si va a vela e in cui si specchiano gli 84 metri della nuova torre HoHo (da Holz-Hochhaus, grattacielo di legno), uno degli edifici in legno più alti del mondo. Un luogo, come ci racconta la giornalista Carmen Rolle, dove si vedono più mamme con passeggini che automobili. A vie, piazze e parchi principali sono stati assegnati nomi di donne, poiché nella “vecchia” Vienna, quella a destra del Danubio, le vie intitolate a figure femminili scarseggiano. A Seestadt ci sono parchi intitolati a Hannah Arendt, Yella Hertzka e Madame d’Ora…  Nella stessa direzione va anche la scelta fatta dal Sisi Museum , un museo, situato all’interno degli appartamenti imperiali del Palazzo Hofburg, che offre un confronto fra mito e realtà della bellissima Imperatrice d’Austria. E’ proprio attorno a questa bellezza che si è costruito il mito di Sissi. E come capita spesso, quando si parla di bellezza femminile, la si associa con frivolezza e superficialità. “Per la giovane Sissi il concetto di bellezza non esisteva, ma appena giunta alla corte di Vienna comprese che ciò che ci si aspettava da lei era solo questo. Il suo aspetto fu strumentalizzato” ha dichiarato Michael Wohlfart, curatore del Museo. È proprio per scardinare questo stereotipo andando oltre la pura e semplice bellezza, per superare la valutazione estetica e il giudizio che essa porta con sé, che il Museo di Sissi in occasione del recente 8 marzo (e sino a fine mese) ha deciso di sostituire il dipinto più celebre che la ritrae con una poesia composta da versi che permettono ai visitatori di riflettere sulla sua personalità, sui suoi contenuti, anziché sul suo aspetto esteriore.

Vienna è l’unica città al mondo con una vera e propria produzione vinicola all’interno dei confini cittadini, per ben settecento ettari (dal 2019 la cultura dell’heuriger viennese fa parte del patrimonio culturale immateriale UNESCO). Circa l’80% della superficie coltivata a vite è dedicata al vino bianco, e una delle specialità è il Wiener Gemischter Satz. In autunno viene pigiato il vino novello, l’heuriger appunto, e poi lo si può degustare nelle tipiche “frasche”, i buschenschank e gli heuriger. Se dopo una serata in uno di questi locali vi trovate in un vicolo dedicato a un mostriciattolo, non spaventatevi: non siete ubriachi, siete davanti alla Casa del Basilisco al civico 7 di Schönlaterngasse…

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