Malta

Bow window a La Valletta

Trecento km quadrati e poco più di quattrocentomila anime alla deriva tra Europa ed Africa. Una media di sei ore di sole al giorno in gennaio e una temperature intorno ai 16°C ne fanno una meta ideale anche nei mesi invernali. La rosa dei venti sulle mappe del Mediterraneo l’hanno sempre piazzata qui e qui nel tempo sono passati più o meno tutti. Se l’Union Flag ha sventolato dal 1814 agli anni Sessanta, quando arrivò l’indipendenza, in precedenza avevano sventolato le bandiere di fenici, cartaginesi, romani e bizantini, arabi, normanni e infine il blasone dell’Ordine degli Ospitalieri. Scacciato dalla Terra Santa e poi da Rodi, sopravvisse su queste isole fin quando Napoleone non lo emarginò al ruolo di associazione caritatevole. Oggi i Cavalieri di Malta fanno ancora qualche parata di tanto in tanto, mentre la locale fabbrica di Playmobil, un vanto, smercia migliaia di pupazzetti in plastica con le loro insegne. Malta è unica nel rappresentare l’anello mancante fra lo squallore delle periferie di Beirut, l’architettura coloniale inglese e il barocco siciliano. Con gli stessi colori di Amman, o di Damasco, che raramente si discostano dal beige o dal bianco sporco, e una vegetazione che non riesce mai ad alzare il capo per il troppo sole. Medio Oriente, mischiato a un cattolicesimo di frontiera, abitudini britanniche, e una lingua che è dialetto arabo con una buona dose di vocaboli importati dalla vicina Sicilia. Chi cerca il mare più che le spiagge dell’arcipelago, spesso troppo affollate, deve puntare alle calette, tanto scomode da raggiungere, quanto piacevoli e poco frequentate. Oppure può andare a Gozo, l’ isola in cui Ulisse trascorse ben sette anni con la ninfa Calipso. I luoghi più affascinanti di Malta però sono all’interno delle sue isole, mete estreme nella loro bellezza. Cominciando dalle case di pietra dai bow window in legno, che ricordano l’architettura coloniale dell’India e sopravvivono in aree un tempo troppo povere per partecipare al boom del mattone. Poi ci sono i vicoli della Valletta, certi scorci del villaggio di Naxxar e le strade silenziose di Mdina, la vecchia capitale. Un motivo che da solo vale un viaggio a Malta è incarnato dalla Decollazione di Giovanni Battista, una gigantesca tela del Caravaggio che fa bella mostra di sé nella Cattedrale di San Giovanni, regalando al visitatore una potente riflessione sul dolore umano che accomuna persecutori e vittime.

Link utili:

Ente del Turismo di MaltaInfo sull’arcipelagoFestival ed eventi culturaliMusei, monumenti e siti archeologiciIl sito della capitaleIsola di Gozo

Ascolta il podcast:

Un pensiero su “Malta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *