Merano

Merano, punto d’incrocio tra la Val Venosta, la Val Passiria e la Val d’Adige, è una città double face: architettura tradizionale su una sponda del fiume Passirio, design contemporaneo sull’altra. D’inverno è una meta da cui partire per passeggiate con le ciaspole nel comprensorio sciistico di Merano 2000 situato direttamente sopra la città, oppure dalle parti del monte San Vigilio, un altipiano situato sopra il paese di Lana. E’ anche una buona base per chi vuole castigare il proprio corpo con ai piedi sci e pelli di foca: escursioni di sci alpinismo si possono fare, per esempio, in Val Passiria e in Val d’Ultimo (itinerari che si trovano ad altezze tra 1.200 e 3.700 metri sul livello del mare). Prima di immergersi nella neve è opportuno farsi una idea sulla storia di questa città, capitale della contea tirolese a partire dal XII secolo. Per farlo siamo andati a Castel Tirolo, la residenza avita dei conti di Tirolo che diede il nome alla contea sorta sotto il dominio di Mainardo II, e lì abbiamo incontrato Siegfried de Rachewiltz: storico d’arte, autore, esperto di folclore e nipote di Ezra Pound. Con lui abbiamo scoperto che Merano, ai tempi dell’impero asburgico era una sorta di piccola Sarajevo, dove convivevano austriaci, italiani, russi e una folta comunità ebraica. Tra i frequentatori anche la Principessa Sissi, che alle terme amava bagnarsi nel latte d’asina. Oggi tutti possono emulare Sissi in un’imponente cubo di vetro e acciaio che costituisce il cuore della moderna struttura termale locale, situata lungo la riva meridionale del Passirio. E’ una realtà aliena alla moda che imperversa sulle Alpi, che tende a trasformare le terme in un ‘divertimentificio’. Terme Merano punta su uno slow wellness dove tutto è ‘made in Tirol’: trattamenti a base di mele, d’uva, di siero di latte, di pino mugo, bagni nella lana delle pecore con gli occhiali della val d’Ultimo, nel fieno di erbe aromatiche altoatesine… Originarie delle vallate che circondano Merano anche le merci esposte da “Pur Südtirol”, un mercato ospitato all’interno del Kursaal, l’edificio dalle linee liberty simbolo della città, che propone prodotti regionali di qualità a prezzi onesti e rappresenta anche una vetrina per contadini e produttori locali (pane croccante di segala “Schüttelbrot”, formaggi di montagna, marmellate, aceti di frutta, succhi di mele e d’uva, vini, distillati). Tra questi, uno decisamente originale è Franz Pfeil, un conte vignaiolo che vive a Cermes, in una tenuta a pochi chilometri da Merano che ospita anche un intrigante labirinto vegetale. Il conte ci parla dell’uva e della sua visione ‘mistica’ delle liturgie legate alla produzione del vino: “Non mi limito a produrre materia prima, creo ed elaboro vini con la visione entusiastica e la fantasia di un artista…”

Link utili:

Sito Süd TirolSito di Merano Terme MeranoMercato Pur Süd TirolGiardino Labirinto Kränzel  – Castel Tirolo

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3 pensieri su “Merano

  1. Daria scrive:

    Quanti posti belli esistono che magari nessuno sa. Proprio su questo tema (che si va sempre e solo nei soliti posti, senza scoprire altro) ho letto un articolo su http://www.goinfo.it che fa parte delle notizie regionali, nel caso dovesse interessarti saperne di piu. Ciao ciao

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