Contadini in Alto Adige

Che per un giovane trovarsi un lavoro non sia cosa facile è un dato di fatto. Storicamente le nostre montagne si sono spopolate perché erano tra i luoghi più difficili dove trovare un lavoro. Negli ultimi anni si sta registrando un processo inverso: sono numerosi i casi di giovani che decidono di investire studi e fatica per cercare di impiantare una attività nella propria terra. Spesso decidendo di sporcarsi le mani proprio con quella terra, restando così anche fisicamente legati al proprio territorio. Una scelta dove dove antico e moderno convivono tra tradizione e innovazione. Abbiamo fatto un piccolo tour in Alto Adige dove abbiamo registrato alcune storie. La prima tappa è a Barbiano, borgo famoso per le cascate del rio Ganda, per il suo campanile pendente e per le tre cappelle gotiche di Bagni Trechiese. Al maso Aspinger , abbiamo incontrato Harald Gasser, un giovane contadino che ha deciso di ridare valore a verdure ormai rare recuperando i sapori autentici della tradizione altoatesina. Nel 2001 Harald iniziò la sua avventura con un campo di 15m² e con appena 180 semi coltivò tipologie di frutta e verdura del passato. Oggi, in armonia con la natura, crescono su una superficie di 5000 m² più di 600 varietà di frutta e ortaggi locali ed esotici, così come varietà rare quasi dimenticate che restituiscono i sapori più antichi del territorio altoatesino. A Collalbo, uno dei borghi di un paradiso escursionistico poco distante da Bolzano chiamato Altopiano del Renon, abbiamo incontrato Stefan Rottensteiner del maso Oberweidacherhof, allevatore di bovini giapponesi Wagyu. Per diverse generazioni mucche da latte e vitelli d’allevamento sono stati la principale attività del maso Oberweidacherhof. Qualche anno fa però qualcosa è cambiato, Stefan ha dato voce alla sua voglia di innovare e ampliare la propria attività dedicandosi all’allevamento dei pregiati bovini Wagyu. Alla tenuta vitivinicola CEO di Solornoil vigneron Dietrich Ceolan ci ha introdotto alle sue uve, da cui ricava ben sette vini caratteristici della zona. Invece ad Aldino, sull’altopiano del monte Regolo, nell’antico maso Hof im Thal, Andreas Kalser e Josef Obkircher hanno recuperato un vecchio fienile e lo hanno riprogettato per creare le condizioni ideali alla coltivazione biologica di funghi pregiati. La sfida è iniziata nel 2017 e oggi i funghi crescono con spontaneità e semplicità durante tutto l’anno, in particolare due qualità davvero uniche per il territorio altoatesino: gli shiitake, originari della Cina e del Giappone, e i cardoncelli, tipici delle zone mediterranee. L’ultima tappa è stata ad Anterivo, in Val di Fiemme, un borgo immerso nell’area del Parco Naturale Monte Corno. Qui Hartmann Varesco del maso Kürbishof ci ha introdotto ai segreti del caffè di lupino. Ricavato dal seme dell’omonima pianta, oggi è un’alternativa alla nota bevanda. In passato il caffè di lupini permetteva anche ai più poveri di realizzare un piccolo guadagno, era un caffè molto amaro, a causa della lunga tostatura e veniva quindi consumato miscelato (fino al 20%) con l’orzo. Il desiderio di guardare al passato ha portato cinque agricoltori, tra cui Hartmann, a coltivare questa pianta dalle straordinarie proprietà: con essa infatti si produce non solo caffè, ma anche birra, cioccolato, grappa e persino gustosi formaggi.

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