Quando si ferma davanti al ritratto di Cassandra Marinoni, una delle numerose opere che impreziosiscono la sua residenza, il Principe sorride. Il Principe è Diofebo VI, ultimo discendente dei Meli Lupi. La sua residenza è la Rocca di Soragna, uno dei numerosi manieri medioevali che caratterizzano la province di Parma e Piacenza. “Cassandra Marinoni” ci racconta il principe “è una mia antenata vissuta nel sedicesimo secolo. Era la moglie del marchese Diofebo II Meli Lupi e venne assassinata dal cognato Giulio Anguissola nel 1573. Da allora, il suo spirito vaga per le stanze della Rocca e per tutti i miei familiari il suo fantasma è parte integrante della nostra famiglia. Le abbiamo anche dato un nome e da anni per noi è “Donna Cenerina”, perché nelle sue apparizioni il fantasma ha un colore cinereo”. A poche decine di metri dalla Rocca si può entrare in un altro universo: la sinagoga e il Museo Ebraico Fausto Levi. Quest’ultimo, inaugurato nel 1981, è ospitato nelle stanze che sin dal primo ‘600 erano state sede della Comunità israelitica soragnese e custodisce rare testimonianze, oggetti di culto e documenti in grado di raccontare la secolare storia degli ebrei parmensi e piacentini. Il Museo della Civiltà Contadina è invece un omaggio alla cultura contadina di queste terre realizzato dal collezionista Mauro Parizzi che con pazienza ed amore per la sua terra ha raccolto gli oggetti che oggi sono esposti. E’ una sorta di libro aperto sui secoli che hanno preceduto il mondo odierno, le cui ‘pagine’ sono colme di strumenti, macchinari, utensili, arredi e piccoli ma ingegnosi oggetti che erano in uso nelle campagne e tra le pareti delle abitazioni degli scorsi decenni. Il Museo del Culatello e del Masalén (norcini che tramandavano l’arte della corretta macellazione girando da un casolare all’altro con la borsa degli strumenti come dei chirurghi) è invece un vero e proprio gioiello per cervelli golosi, in pratica un interessante percorso tematico, tra audioguide, pannelli e luoghi del gusto, dedicato al simbolo della ricchezza enogastronomica del territorio che comprende anche una sezione sul simbolismo e sull’immagine di una creatura (il maiale) talmente legata all’uomo da essere scelta per evocarne i vizi e le virtù. E’ ospitato a Polesine Parmense in un relais da sogno: l’Antica Corte Pallavicina, gestita da Massimo e Luciano Spigaroli, pronipoti del mezzadro del podere Piantador, allora di proprietà di Giuseppe Verdi. Pochi km e si raggiunge Zibello, una cittadina che sta ai salumi emiliani come Nashville sta al country a stelle e strisce. E’ qui che, da sempre, viene prodotto il miglior culatello che ci sia in circolazione. Provare, pre credere, quello che con le sue mani esperte fa Rino Parenti e viene poi commercializzato dal figlio Giulio nella Boutique delle Carni e dei salumi. L’altro ‘tesoro’ di questo territorio è il formaggio grana, che è un’eccellenza del made in Italy anche se oggi a farlo sono prevalentemente casari di origine sikh…
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