1961. L’anno in cui Mina porta al successo “Le mille bolle blu”. John Kennedy diventa il 35° presidente degli Usa e Yuri Gagarin il primo uomo a volare nello spazio. A luglio sette tra i più forti alpinisti di quei tempi sono impegnati sul Pilone Centrale del Frêney al Monte Bianco, l’ultimo grande “problema” delle Alpi. Da giorni, gli italiani guidati da Walter Bonatti e i francesi da Pierre Mazeaud si trovano in alto sulla parete. Lampi, vento, neve, temperature a venti sottozero bloccano la salita. Sembra che resistere nella speranza dell’arrivo del sereno sia l’unica soluzione. Ma la tempesta non si placa. E quando Bonatti decide di tentare una discesa disperata, è ormai troppo tardi. Un dramma nazionale, da copertina, che ha lasciato sgomenta l’Italia di allora, quella del boom economico. Marco Albino Ferrari, autore di “Frêney 1961. La tempesta del Monte Bianco” (un libro uscito per la prima volta nel 1996 e ora, raggiunto lo status di classico della letteratura di montagna, ripubblicato da Ponte alle Grazie), ci racconta di quel dramma, dell’intensità con cui quell’Italia visse quei giorni e di come ha raccolto le preziose testimonianze di Walter Bonatti e di Pierre Mazeaud. In una intervista raccolta qualche anno fa, Rossana Podestà, la storica compagna di Walter, ci racconta del legame ‘intimo’ che lo univa al Monte Bianco…