“Il piacere profondo, ineffabile, che è camminare in questi campi deserti e spazzati dal vento, risalire un pendio difficile e guardare dall’alto il paesaggio nero, scorticato, togliersi la camicia per sentire direttamente sulla pelle l’agitarsi furioso dell’aria, e poi capire che non si può fare nient’altro, l’erba secca, rasente al suolo, freme, le nuvole sfiorano per un attimo le cime dei monti e si allontanano verso il mare, e lo spirito entra in una specie di trance, cresce, si dilata, manca poco che scoppi di felicità. Che altro resta, allora, se non piangere?”. (Josè Saramago, Quaderni di Lanzarote, Einaudi). Il Premio Nobel Saramago nel febbraio 1993 decise di dividere la sua vita fra la residenza abituale di Lisbona e l’isola di Lanzarote. La sua casa delle Canarie si trova a Tías, una piccola località nei pressi di Arrecife, ed è visitabile, per la gioia degli affezionati lettori. “Una casa fatta di libri” così definiva Saramago la dimora di Lanzarote e per il visitatore odierno è sicuramente una grande emozione muoversi fra gli oggetti, i quadri, le fotografie e i tanti libri dello scrittore.
E scoprire che nella casa di Saramago (acasajosesaramago.com) tutti gli orologi, su sua esplicita volontà, sono bloccati sulle 16 passate da qualche minuto: l’ora in cui conobbe la giornalista spagnola Pilar del Río, che poi divenne la sua compagna. Casa Saramago è una delle eccellenze di Lanzarote, un’isola che seguendo i dettami di Cesar Manrique (raccontati nella puntata del 30 aprile 2017 blogs.radiopopolare.it/onderoad/?p=2456) è riuscita a salvarsi dai danni del turismo di massa salvaguardando una natura straordinaria e puntando sulla cultura e la qualità. Come il Museo Agrìcola El Patìo di Tiagua, un complesso rurale vecchio di due secoli che trasformatosi in museo conserva il passato per stabilire il futuro. O l’Hotel Nautilus (nautilus-lanzarote.com) di Matagorda, una struttura alberghiera che investendo sull’arte è diventata un interessante museo d’arte contemporanea. E se un paradiso naturalistico come la piccola isola La Graciosa, divisa da un piccolo braccio di mare da Lanzarote, continuerà ad essere un enclave senza asfalto, abitata solo da vulcani, lunghe spiagge lambite da acque turchesi, biciclette e barche di pescatori…