“La via incantata” (Ponte alle Grazie) è il titolo dell’ultimo libro di Marco Albino Ferrari, un lavoro con cui l’autore torna a parlare del navigatore ed esploratore italiano Giacomo Bove. Nella puntata di Onde Road dello scorso 5 marzo ci aveva raccontato perchè proprio a Bove è stato dedicato il lungo sentiero che percorre le creste della Val Pogallo in Valgrande, la più grande wilderness italiana. Oggi invece ci parla del tentativo di Bove di aprire il Passaggio a Nord Est. Ai suoi tempi la navigazione tra i due oceani era un’impresa che aveva contato solamente fallimenti e sulle acque ghiacciate che cingono la Siberia da Nord si disegnava un cimitero di buone intenzioni. Navigare dalla Norvegia allo Stretto di Bering significava aprire una nuova via commerciale che poteva risparmiare la via più lunga circumnavigando l’Africa o pagando pedaggio agli inglesi per il nuovo Canale di Suez. Partiti il 18 luglio del 1878, Bove e l’equipaggio dell’ammiraglia Vega, una nave civile rinforzata in metallo a prua e dotata di tutti gli strumenti scientifici più moderni dell’epoca, a partire dal 29 settembre rimasero per 294 giorni bloccati tra i ghiacci prima di poter riprendere la strada verso il Giappone. Se Marco Albino Ferrari ci racconta le interminabili giornate di Giacomo Bove tra i ghiacci, Alberto della Rovere, a lungo capo dell’odierna spedizione italiana in Antartide, ci racconta la sua quotidianità tra i ghiacci. Il prof Franco Brevini, studioso delle tradizioni letterarie in dialetto nonchè alpinista, ci spiega cos’è l’idea del grande nord che tanto ha affascinato la cultura occidentale. Lo scrittore Davide Sapienza infine ci regala una bibliografia dedicata al camminare e viaggiare verso e nel Grande Nord.
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