Il rito della Fòcara è un appuntamento tipico delle tradizioni locali dell’inverno salentino, intriso di folklore e religiosità popolare. La fòcara più famosa è quella di Novoli, a una decine di km da Lecce: uno zigurrat composto da fascine di viti di Negroamaro, di 20 mt di diametro e 25 di altezza, a cui viene dato fuoco la sera del 17 gennaio dopo una intera giornata passata a venerare Sant’Antonio abate. Un santo migrante e vegetariano che Laura Fenelli racconta nelle pagine di un libro consigliato anche a chi non entra in una chiesa da quando ha fatto la prima comunione (“Dall’eremo alla stalla, storia di Sant’Antonio abate e del suo culto”, Editori Laterza). Una giornata, quella del 17 gennaio scorso a Novoli, passata tra processioni e benedizioni di animali, discussioni sui cavalli di Mimmo Palladino istallati sulla fòcara, shopping tra decine di bancarelle che spacciano taralli, alici in scapece e improbabili iconografie di Sant’Antonio. E una serata che si chiude con la musica dell’Orchestra del Fuoco, una rutilante big band diretta da Roy Paci che come special guest annovera Moni Ovadia, Daniele Silvestri e DJ Shantel.