Le geografie mediterranee di Napoleone

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Un viaggio, guidati mano nella mano da Saul Stucchi (autore con Federica de Luca de ‘I luoghi di Napoleone’ – Touring Club Editore), che inizia a Mombasiglio, un borgo fra Mondovì e Ceva: un territorio che fece da scenario alle prime fasi della campagna d’Italia dell’allora generale Bonaparte. Qui, oltre al Museo napoleonico che ospita stampe tratte dagli acquarelli, dai disegni e dagli schizzi commissionati dallo stesso generale all’artista embedded Giuseppe Bagetti, scopriamo che Napo alla sera si faceva di ‘minestrina’… Sull’isola di Nelson, nella baia di Abukir, un grande scoglio al largo di Alessandria d’Egitto, abbiamo la conferma che non sempre la morte è una livella. Sull’isola sono sepolti i militari che persero la vita durante l’importante battaglia navale connessa al conflitto fra la Francia rivoluzionaria e la Gran Bretagna: per anni accomunati da una sepoltura ‘promiscua’ oggi hanno un trattamento diverso a seconda della divisa che indossavano. All’isola d’Elba scopriamo che Napoleone amava stare a mollo, ma lo faceva nella vasca della palazzina dove risiedeva, sita nel luogo dove vi erano quattro mulini a vento, opportunamente riempita d’acqua di mare. Scelta originale, come quella che vedeva il Bonaparte dormire raramente nella sua camera da letto della Palazzina dei Mulini: la sua vera reggia era il giardino dove passava ore e ore a dettare ordini, studiare il mare e organizzare una nuova rivincita. Un capitolo tutto suo lo abbiamo dedicato a Maria Giuseppa Rosa de Tascher de la Pagerie, meglio nota come Giuseppina di Beauharnais: vera e propria ‘milf’ ante litteram. In chiusura due dritte su uno dei caffè più pregiati al mondo: quello di sant’Elena. Di cui Napoleone era un fan…

Guida: “I luoghi di Napoleone” di Federica de Luca e Saul Stucchi, Touring Editore – Museo napoleonico di Mombasiglio

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