Cork e gli sport gaelici

‘Saoirse’ in gaelico significa libertà. Ed è con Erika Saoirse B., la nostra basista italo-irlandese, che iniziamo il nostro viaggio a Cork, città d’acqua e di commerci dell’Irlanda sud occidentale. E’ lei a raccontarci le magie di questo luogo, i suoi ponti sul fiume Lee, la sua birra (qui non azzardatevi a ordinare una Guinnes: si bevono la Murphy’s” e la “Beamish”, le due birre stout prodotte in loco), il suo mercato (English Market) dove si possono gustare le specialità gastronomiche locali… E il Cork Butter Museum, che non è una galleria kitch dove si espongono statue fatte di burro, ma un sito strettamente legato alla storia della città. Il museo infatti è ospitato nell’antica borsa del burro, un edificio del 1770 dove gli scambi si tennero fino al 1924. Il museo offre un interessante viaggio nella storia di un alimento che per l’economia della città ha significato molto. Prodotto nel sud dell’Irlanda , il burro veniva portato a Cork attraverso una rete di strade, le butter roads. Ogni mattina alle 11, nella Borsa, la commissione stabiliva il prezzo giornaliero e da qui il burro veniva esportato via nave in tutto il mondo… Imprescindibile una escursione a Cobh. Serve a ricordarci che qui la terra e il mare vivono in stretta connessione: i 15 minuti di treno che dividono Cork da Cobh corrono lungo un argine che non consente di capire dove lentamente scorre il fiume Lee e dove inizia il mare. Qui l’11 aprile 1912 attraccò per l’ultima volta il Titanic, prima della sua celeberrima tragedia. Oggi ci partono navi da crociera, che spesso sono salutate da una dozzina di signore vestite con gli abiti delle comparse del film sul Titanic… Sempre dal porto di Cobh, tra il 1815 e il 1970, partirono 3 milioni di irlandesi. Arrivavano la sera, trascorrevano la notte fra pinte di birra e nostalgia e se ne andavano il mattino dopo. Dicendo addio per sempre a chi -amici o familiari- li aveva accompagnati fin qui. Un’epopea ricordata oggi dalla statua dedicata ad Annie Moore. Situata davanti al Cobh Heritage Center rappresenta una ragazza quindicenne, che salpò sull’SS Nevada verso gli Stati Uniti il 20 dicembre 1891 in cerca di fortuna, e fu la prima nella storia, il 1 gennaio 1892 ad arrivare nel nuovo centro d’accoglienza di Ellis Island appena ufficialmente aperto. Obbligatoria la visita ad uno dei più bei musei d’Irlanda: l’Heritage Centre. Vi è raccontata l’epopea degli emigranti che partirono da Cobh sulle coffin ships, le ‘bare galleggianti’, ma anche l’odissea dei deportati verso l’Australia e dei loro viaggi massacranti, l’evoluzione commerciale del porto e le tragedie –come quella del Lusitania – che segnarono la storia della città.

Ascolta il podcast:

Obbligatorio, se siete da queste parti, anche una full immersion negli sport gaelici: una delle quintessenze dell’irishness. Provare a solcare le acque del Lee remando a bordo di un currach (una piccola imbarcazione indigena, costituito da un’ intelaiatura leggerissima, ricoperta in seguito da bitume per impermeabilizzarla) è più che un’attività motoria. E andare ad una partita di calcio gaelico e di hurling (i due sport più praticati, entrambi organizzati dalla GAA, l’Gaelic Athletic Association) significa capire un po’l’anima di un irlandese. Volendo strafare bisogna però assistere a una partita non in un posto qualsiasi, ma a Croke Park. Più che uno stadio, un monumento della storia irlandese. Qui il 21 novembre 1920 la polizia ausiliaria del Regno Unito sparò indiscriminatamente sulla folla durante la partita di calcio gaelico Dublino-Tipperary. I morti furono 12 spettatori ed un giocatore: Michael Hogan, capitano del Tipperary…

Link utili:

Cork Butter MuseumCobh Heritage CenterGaelic Athletic AssociationCroke ParkInfo per viaggi in Irlanda informazioni@tourismireland.com – Info voli per l’ Irlanda

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *