Un percorso cicloturistico sull’Adda

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“È Pescarenico una terricciola, sulla riva sinistra dell’Adda, o vogliam dire del lago, poco discosto dal ponte: un gruppetto di case, abitate la più parte da pescatori, e addobbate qua e là di tramagli e di reti tese ad asciugare…” (Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi, Capitolo IV). Inizia qui, sulla riva sinistra dell’Adda, in un borgo racchiuso tra le ultime propaggini del ramo lecchese del lago di Como e il piccolo lago di Garlate, un percorso per cicloturisti che porta sin nel centro di Milano. Pare che il Manzoni, abituale flâneur tra questi vicoli, abbia partorito il nome del protagonista del suo celebre romanzo guardando le reti dei pescatori (tramagli) stese ad asciugare. Quello che è certo è che l’odierno itinerario cicloturistico, lungo 80 chilometri, e con un modesto dislivello (100 metri scarsi), regala la scoperta di una terra abitata per secoli da contadini e pescatori d’acqua dolce. Un territorio che, nascosti da una natura rigogliosa, a tratti ancora selvaggia, conserva gelosamente echi dei fasti delle corti rinascimentali, la religiosità popolare dei santuari, le filande della rivoluzione industriale e le sfide ingegneristiche del primo Novecento. Un percorso cicloturistico che è stato percorso da Paola Piacentini e Giorgia Battocchio, che qui ci raccontano questa loro esperienza.

Fotografie di Umberto Isman

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