La foresta degli alberi violino

Foresta_di_Paneveggio

Il legno degli abeti rossi della Val di Fiemme,  il cuore incantato dei Monti Pallidi, custodisce l’antico segreto della fabbricazione di violini perfetti: maestri liutai, tra cui i celeberrimi Stradivari, si recavano fin qui da Cremona per acquistare i legni più pregiati e poi trasformarli in strumenti musicali di rara perfezione. Il legno dei pianoforti cede dopo mezzo secolo. Invece quello dei liuti – viole, violini e violoncelli – ha il diavolo in corpo. Invecchiando migliora. Si racconta che fosse Stradivari in persona ad aggirarsi nella foresta di Paneveggio alla ricerca degli alberi più idonei alla costruzione dei suoi violini, in particolare gli abeti di risonanza, quelli rossi plurisecolari. Il legno dell’abete rosso è, infatti, particolarmente elastico, trasmette meglio il suono e i suoi canali linfatici sono come minuscole canne d’organo che creano risonanza. Da sempre gli alberi si ascoltano da morti. I liutai scelgono i legni giusti già affettati sulle mensole della stagionatura. Li battono, li soppesano, ne misurano la risonanza con strumenti speciali. Nessuno aveva mai provato a far suonare alberi vivi. Ci ha provato il violoncellista Mario Brunello, uno che da piccolo voleva fare il guardiaboschi, che oggi ci racconta questa esperienza. Va anche ricordato che un trekking nel bosco, con un po’ di fortuna, consente di incontrare animali affascinanti come l’urogallo e il cervo. Un grande recinto permette di osservare da vicino un gruppo di questi grandi ungulati. Dal centro visitatori parte un percorso naturalistico con punti di osservazione guidati e illustrati.

La foresta dei violini può essere raggiunta dal Centro Visitatori di Paneveggio (tel. 0462 576283), situato poco lontano dal Lago di Forte Buso, lungo la statale N.50 che da Predazzo sale al Passo Rolle.

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