Una pagina di lotta partigiana sulle Dolomiti feltrine

Vette Feltrine_Dalla cima del Diavolo il sole si nasconde dietro il monte Ramezza (1)

Intorno alla mezzanotte del 31 agosto 1944, il celebre esploratore Harold William «Bill» Tilman si fa paracadutare dagli Alleati sulle Dolomiti Bellunesi. Con due milioni di lire in tasca per finanziare la guerriglia partigiana, raggiunge il suo posto operativo a fianco dei partigiani della brigata “Gramsci” del comandante Bruno. Nato nel Cheshire nel 1898, Tilman è il continuatore di quella tradizione tutta britannica che ha portato a sventolare l’Union Jack negli ultimi luoghi inesplorati della Terra.

Negli anni trenta insieme ad Eric Shipton divennero la punta di diamante delle esplorazioni coordinate dalle Società Reali inglesi. Nel dopoguerra Tilman si dedicò alle esplorazioni negli angoli più remoti dell’Asia. Quasi sessantenne scoprì il fascino del mare dedicandosi all’esplorazione dei fiordi e dei canali Patagonici, dell’Antartide, di sperdute isole come le Kerguelen e le Spitsbergen. Nel 1977, alla soglia degli 80 anni, scomparve con il suo cutter durante una traversata da Rio de Janeiro a Port Stanley nelle Falkland. Con Marco Albino Ferrari, autore di “Il sentiero degli eroi – Dolomiti 1944. Una storia di resistenza” (Rizzoli Editore), raccontiamo la storia di questo inglese imperturbabile, di poche parole, sempre con il bocchino della pipa tra i denti. Sa muoversi di notte attraverso foreste, valli secondarie e sentieri nascosti, ma è davanti all’accerchiamento finale dei nazisti che il suo spirito combattivo si manifesta. Insieme a quindici uomini trova un nascondiglio sulla parete nord del Monte Ramezza, dove rimarrà tre giorni senza mangiare, sotto la tormenta, senza potersi muovere, e con le vie di uscita bloccate. Quelle montagne meravigliose diventano una trappola mortale, che la neve contribuisce a rendere perfetta. Le montagne (oggi ‘protagoniste’ del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi) sono sono quelle feltrine: un segmento di Dolomiti ingiustamente trascurate, come ci confermano Marcella Morandini (direttore Fondazione Dolomiti Unesco) e Enrico Bacchetti (direttore dell’Isbrec Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea). Per chi volesse seguire le orme di Tilman e degli uomini che erano con lui Roberto Mezzacasa ha ‘inventato’ l’ Alta Via Tilman. Partenza da Falcade, segnata da un bassorilievo dello scultore Franco Murer. Si raggiunge Caviola, poi Forcella della Stia, la valle di Garés e di San Lucano. Si entra quindi nel Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi attraversando la Riserva naturale Piani Eterni – Erera – Val Falcina, quindi verso il Cimonega e le Vette Feltrine. Raggiunto il Monte Grappa si cala fino a Valstagna. Si sale quindi verso l’Altopiano dei Sette Comuni percorrendo i 4.444 scalini della Calà del Sasso, poi Col del Rosso, Cima Ekar, contrada Bertigo a Gallio, Zocchi per terminare al sacrario militare di Asiago. Un percorso che può essere suddiviso in 10 tappe, tutte di un certo impegno.

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