Monte Bondone e Valle dei Laghi

Valle dei laghi TN 02_dic 2015

“Madruzzo è il nome di una famiglia delle nostre parti che dal XVI secolo vide il proprio nome legato a quattro principi vescovi. Una ragazza, che si era messa in testa di sposare un tizio che piaceva a lei, ma non alla famiglia, venne segregata sul Monte Bondone. Fece amicizia con tutti i contadini che ci abitavano e lavoravano. Donava loro parte dei cibi e degli abiti che le venivano inviati dalla famiglia. E quando ereditò la piana del Bondone regalò loro la proprietà di tutte le terre. Costoro, scesi a valle, raccontarono a tutti dell’incredibile donazione: un bel dono, un b(u)on dono, bondone…”. E’ con questa leggenda che Lino Nicolussi spiega la genesi del nome della sua montagna. ‘Sua’ perché il signor Lino, classe 1930, sul Bondone, ci ha passato la vita. Quasi tutta con gli sci ai piedi. “I miei primi sci me li sono costruiti con una accetta. Come attacchi mettevo delle cinghie girate e ai piedi avevo gli zoccoli”. Da Cima Palon, terminale dell’impianto di risalita, Lino ammira per l’ennesima volta il panorama: “Le Dolomiti di Brenta, la Valle dell’Adige, il lago di Garda, Madonna di Campiglio, Pinzolo… Ai piedi tutto Trento”. Nella conca delle Viote del Monte Bondone invece due strutture aspettano i visitatori. La prima è la Terrazza delle Stelle, un osservatorio astronomico ideale per l’osservazione del cielo stellato. La seconda è un giardino botanico, uno dei più antichi e più grandi delle Alpi. Entrambe le strutture sono dependance del MUSE (www.muse.it), il Museo delle Scienze di Trento. E’ uno spazio espositivo di 12.600 mq netti di cui: 3700 di mostre permanenti, 500 mq di mostre temporanee, una serra tropicale di 600 mq, 800 mq di laboratori di ricerca, 500 mq di aule e laboratori didattici. Scendendo dal Bondone sul lato opposto a quello che porta a Trento si arriva nella Valle dei Laghi e l’impressione è quello di essere finiti in uno di quegli angoli della Finlandia dove un lago si sussegue all’altro, con la differenza che ognuno ha la sua specificità. Il lago di Lamar e il lago Santo sono nascosti dai boschi del versante meridionale della Paganaella, mentre quello di cavedine ha delle sponde brulle e sassose. Alcuni, come quello di Bagatol e il lago Solo, sono minuscoli e si trovano nel fondovalle; altri, come il lago di Massenza, hanno una origine glaciale. La valle si presenta con un paesaggio dove la presenza dell’uomo ha trovato la capacità di convivere con le regole della natura. La vegetazione mediterranea si alterna con quella alpina. Castelli sontuosi si nascondono dentro una folta vegetazione. Nei pascoli d’alta montagna mucche, pecore e cavalli convivono con cervi e marmotte. E talvolta devono guardarsi dalle volpi, dall’orso bruno e dall’aquila reale…

visittrentino.it – discovervalledeilaghi.it – montebondone.it

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