Campagne della Bassa

Cascina Contina

Cascina Baraggia-Roma. Milano dista solo 26 km, ma sembra lontana anni luce. 120 ettari in gran parte lavorati a riso. Riso fino, famiglia arborio-volano (quello ideale per i risotti). Acque sorgive alimentano immense risaie e persino un paio di laghetti. Un’acqua dalla temperatura costante tutto l’anno: tra i 16 e i 18°. Estate e inverno. Un bosco di abeti e piante anfibie importate dal Giappone su cui svolazzano aironi cinerini, cormorani, corvi, cigni neri e bianchi. E nei mesi invernali anche una comunità di circa 2000 anatre. L’altro giorno c’era un lutto: una volpe, in un colpo solo aveva ucciso, un cigno bianco e uno nero. Nelle acque nuotano balbi, trote e persino qualche anguilla. Il sign Angelo, che vive qui da una vita, ci mostra persino i gusci di quelli che definisce “le cozze d’acqua dolce”, di cui pare siano ghiotti i cormorani. E’ uno scampolo di pianura lombarda, dalle parti di Abbiategrasso. Altre fotografie sono quelle regalate dall’Azienda Agricola Clementina, specializzata nella coltivazione e successiva trasformazione di piccoli frutti come fragole , lamponi, mori e mirtilli. O dalla cascina Fraschina, specializzata nel recupero di ortaggi ed erbe spontanee. Ma nelle cascine di queste campagne si pratica anche la solidarietà. Leggendo “Il paese dell’acqua – I luoghi Pii Elemosinieri di Milano e le loro terre: un itinerario nel paesaggio dal medioevo ai giorni nostri” (Nodo Libri) ho scoperto che questo ruolo sociale ha radici antiche. E che esiste una relazione più stretta di quello che uno si potrebbe immaginare tra uomini diversi, vissuti a distanza di due secoli l’uno dall’altro. E’ il caso di Carlo Mira, ingegnere, consigliere e progettista della Congregazione della Carità (1799-1894), e di Cesare Bianchi (1947-2014), fondatore della esperienza della cascina Contina. Questo territorio, con la sua “diversità” ormai rara nella provincia di Milano, rischia di essere ferito dalla bislacca idea di una tangenziale che dovrebbe collegare Vigevano con Malpensa: una colata d’asfalto che lo attraverserebbe e lo devasterebbe. Per info sulla lotta contro questo scempio visita notangenziale.org.

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Cascine sociali

Foto Contina 1

Milano dista una trentina di chilometri. L’uscita dell’Ikea della tangenziale ovest ancora meno. Eppure la campagna che circonda il triangolo Gaggiano, Abbiategrasso e Bereguardo nasconde paradisi campestri inaspettati.

Qui le fabbriche non hanno mai preso piede, è un territorio che continua ad avere una vocazione preminentemente agricola. Vecchie certose e grandi cascinali ospitano realtà che sul rapporto con la terra stanno costruendo economie, ma anche percorsi sociali importanti, quanto poco pubblicizzati. Se cascina Caremma a Besate sta dimostrando che si può tirare il fiato in mezzo alla natura anche a un passo da Milano, la certosa di Vigano (Gaggiano), sede dell’associazione Mambre, dimostra che si può agire sul sociale senza limitarsi a perenni lamentazioni. Esattamente come fa la comunità che vive in cascina Contina di Rosate, dove Cesare e Rosa ci raccontano una storia iniziata più di quarant’anni fa in Ecuador. Tre realtà che ci insegnano che il nostro quotidiano può essere diverso… bisogna volerlo.