Viaggi, esplorazioni, scalate

natura selvaggia 03

“Si ammira chi è in grado di ‘sconfiggere l’ignoto’, eppure sentiamo l’intimo bisogno che l’ignoto continui ad esistere. Per poter sognare abbiamo bisogno che rimanga una porzione sconosciuta di natura che ci porti verso le prime albe del mondo. Un luogo della nostalgia. Esiste ancora?”

Cerchiamo di rispondere a questa domanda incontrando lo scrittore Marco Albino Ferrari, autore di  “Le prime albe del mondo” (ed. Laterza). Un libro sui generis, a metà tra il mémoire autobiografico e la narrativa non fiction, con una serie di avvincenti storie legate alla montagna e all’esplorazione dei tempi andati e negli angoli più remoti della Terra. Si parte dal Monte Bianco, con la ricostruzione di una vicenda degli anni Trenta che ha dell’incredibile, nella quale la giovane Loulou Boulaz compì l’inimmaginabile. Poi si passa alla Patagonia, al Monte Kenya, a Capo Horn e ai luoghi più selvaggi e misteriosi della Terra, dove Ferrari è stato nel corso di una vita alla ricerca di storie del passato. Da archivi polverosi alle emeroteche nei sotterranei di Nairobi, dalle testimonianze dirette di viaggiatori del Novecento alle consultazioni di vecchi registi di rifugi alpini: sono queste le fonti da cui sgorgano le storie raccontate nel libro.